HIGH FIVE AQUILOTTI, HIGH FIVE SCOIATTOLI

E' stata una di quelle domeniche che “lasciano il segno” per il settore minibasket della Visconti. Al mattino, gli Scoiattoli di coach Matteo Boschi se la vedono con Dalmine, la “corazzata” del girone, la squadra che non ha mai perso nemmeno un tempo di tutti quelli giocati. Ma i piccoli in giallo blu hanno risorse infinite se gli argomenti sono la passione e la voglia di giocare a pallacanestro. Succede così che, con grande determinazione e grandissimo merito, la Visconti vince la prima frazione di gioco. “Golia” vacilla di fronte all'entusiasmo e alla tenacia” dei piccoli “Davide” messi in campo dal coach brignanese. Alla fine Dalmine vincerà ma sempre e solo di misura. Sempre e solo ricorrendo ad un gioco dove l'irruenza fisica fa ancora la differenza. Ma sono i “nostri” ad uscire dal campo con la colonna sonora di applausi convinti.

La domenica pomeriggio è invece tutta per gli Aquilotti. Spetta loro la trasferta di Paladina, “quartier generale” della Palaval. Coach Boschi chiede la massima concentrazione e l'applicazione di quel gioco, brioso e veloce, “testato” il mercoledì nella bella amichevole in famiglia giocata col gruppo Esordienti-Under 13. La Visconti si presenta ai piedi della Val Brembana con un record di 4 vinte su 4 giocate. L'inizio è a ritmi lenti (un tempo vinto ed uno perso) e il coach deve usare i decibel alti per “richiamare all'ordine” il drappello. Bastano poche ma convincenti parole per rimettere ogni tassello al suo posto. Gli Aquilotti ricominciano a giocare, e lo fanno bene. Anzi: meglio di altre volte. La propensione al contropiede è dote già conosciuta. Il coinvolgimento del quartetto messo in campo è sempre migliore: tutti sono partecipi, tutti contribuiscono a difendere, a “sfruttare i vantaggi”, ad effettuare il passaggio giusto al momento giusto, a fare canestro. Se gli errori al tiro fossero stati un po' meno, ci troveremmo a parlare di “goleada”. Ma la precisione arriverà. Resta l'immagine di una squadra che dal terzo tempo in poi innesta il turbo e non si guarda più indietro. La “manita” di vittorie consecutive è cosa fatta (cinque tempi vinti su sei, 16-8 punteggio finale). Gli applausi provenienti dalle tribune sono anche questa volta il giusto premio.

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